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   Famiglia e Solidarietà

 

IL COVID RENDE PIU’ SOLIDALI

 

La notizia è di quelle che, in questo periodo difficile, è certamente  in controtendenza. La paura per quanto vissuto in questi mesi di pandemia non ci hanno resi più egoisti, come si poteva pensare, ma molto altruisti. Infatti un italiano su due si sente  più sensibile di prima alle sofferenze e alle difficoltà degli altri (48%); più preoccupato per il bene comune (49%); disponibile a sostenere una buona causa facendo volontariato (31%) o facendo donazioni (25%). Sono alcuni dati contenuti nell’indagine “Gli Italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus. Indagine sugli orientamenti degli italiani verso le donazioni e il testamento solidale”, realizzata per conto del Comitato Testamento Solidale. L’emergenza Covid-19 – sempre secondo la ricerca – ha  fatto invertire la tendenza delle donazioni, che risalgono dopo diversi anni: il 28% degli italiani ha donato nel primo semestre del 2020 per una causa solidale, mentre nel 2019 la percentuale si fermava al 21%. Cresce anche la conoscenza del testamento solidale come strumento per esercitare concretamente la solidarietà verso il prossimo. Il 72% della popolazione italiana adulta (25-75 anni) oggi sa cos’è un lascito solidale e la percentuale sale all’80% fra gli over 50 (nel 2016 la conoscenza del lascito era pari al 55% e nel 2018 al 58%). Di conseguenza è in aumento il numero di persone che si dicono orientate a predisporre un lascito solidale (11%). Il 20% dei sessantenni intervistati dichiara di aver fatto o di essere orientato a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione no profit, l’8% in più rispetto al 2018.  Condotta nell’ultima settimana di giugno 2020 dal laboratorio di ricerca sociale Walden Lab, l’indagine ha coinvolto un campione di persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni, che rappresenta circa 40 milioni di italiani. “Dai dati della ricerca emerge con chiarezza come gli italiani siano preoccupati, spaventati dal Covid, ma non rassegnati – sottolinea il sociologo Mario Pollo – anzi una quota significativa di persone pensa che questa esperienza possa cambiare il loro modo di porsi nella vita quando tutto sarà finito”. La ricerca testimonia con evidenza che se si vuole uscire migliori c’è solo una strada: quella della gratuità vera nei confronti degli altri.

 

   Nuccio Condorelli 

 

Pubblicato l’8/12/2020  sul quotidiano “La Sicilia”

 

 

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