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   Famiglia e Solidarietà

Italiani insoddisfatti della propria vita, nonostante le varie promesse fatte dal governo. Questo uno dei responsi del sesto Rapporto sul Benessere equo e sostenibile(Bes), l’indice, sviluppato da alcuni  anni da Istat e Cnel per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico, come ad esempio fa il Pil, ma anche sociale e ambientale e corredato da misure di disuguaglianza e sostenibilità. Il rapporto si basa sulla valutazione di 130 indicatori, raggruppati in dodici "domini" tra cui salute, istruzione, lavoro e benessere economico e soggettivo; relazioni sociali, politica, sicurezza, benessere soggettivo, patrimonio culturale, ricerca e qualità dei servizi. I progressi che lo studio regista vanno dal lavoro e la conciliazione dei tempi di vita, con il 67% degli indicatori con variazioni positive, al benessere economico (80%) e a innovazione, ricerca e creatività (86%). Al contrario, le relazioni sociali, con oltre un terzo degli indicatori in peggioramento, è l'ambito che "mostra le maggiori criticità nel breve periodo”. L'Istat riconosce che "la situazione del complesso delle misure del Bes è in miglioramento: Il 40% degli indicatori mostrano una variazione positiva rispetto all'anno precedente, mentre risultano inferiori le percentuali di quelli che peggiorano (31,8%) o che rimangono sostanzialmente stabili (29,1%)". “Peggiorano specialmente i domini relazioni sociali, soddisfazione per la propria vita e politica”.  Tra gli indicatori più prettamente economici, il Bes dice che nel 2017 torna ai livelli del 2010-2011 il reddito lordo disponibile pro capite delle famiglie, che ammonta a 21.804 espresso in parità del potere d'acquisto. Risultando inferiore del 7,8% alla media dell'area euro. Peggiora, invece, l'incidenza di povertà assoluta, basata sulla spesa per consumi, che riguarda il 6,9% delle famiglie (da 6,3% nel 2016). Le condizioni del Mezzogiorno rimangono difficili: in Sicilia la quota di mancata partecipazione al mercato del lavoro raggiunge il 40,8%, un valore 10 volte maggiore rispetto a quello registrato nella provincia di Bolzano. Mentre i “domini” che raccolgono il punteggio più basso nel rapporto sono la politica e le istituzioni  "a indicare il continuo distacco dei cittadini nei confronti della cosa pubblica".

      

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