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   Famiglia e Solidarietà

Alunni Disabili Dimenticati

 

Tra qualche settimana si spera che la scuola apra i battenti. Le discussioni sulle sedie e i banchi con le rotelle, le distanze da rispettare imposte dal Covid, sembrano non avere fine. In tutto questo panorama le esigenze  e i diritti dei 284 mila alunni con disabilità  sembrano dimenticate. Eppure i numeri sono in aumento. Nell’anno scolastico 2018 /2019 sono stati 10 mila in più. Secondo l’ultimo rapporto Istat “l’incremento è imputabile sia a una maggiore riconoscibilità, rispetto al passato, di alcune patologie, sia a un più diffuso accesso alle certificazioni”. Partiamo da un dato, che già da solo, appare drammatico: ad oggi solo il 34% degli edifici è accessibile agli alunni con disabilità motoria. La situazione appare migliore nel Nord del Paese (38% di scuole a norma) mentre peggiora nel Mezzogiorno (29%): la Campania solo il 24% è privo di barriere fisiche. La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto per le  persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (46%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di rampe per il superamento di dislivelli (33%) o bagni a norma (29%). Significa che se uno studente  con disabilità ha bisogno di andare in bagno occorre chiamare bidelli e insegnanti (che in teoria non potrebbero lasciare l’aula) affinché lo sorreggano. Ma il problema della scuola non si limita all’accessibilità; alle elementari e alle medie, sottolinea l’Istat, le disabilità più frequenti sono quelle intellettive (42% degli studenti con sostegno, per lo più maschi), seguono i disturbi dello sviluppo (26,4%), meno diffusi i problemi sensoriali (8%). Per loro serve personale altamente competente, che però non c’è. Gli insegnanti di sostegno sono di fatto improvvisati. Dei quasi 173 mila, il 36% dei docenti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari e non ha alcuna formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. A parte la buona volontà di molti insegnanti di sostegno, sempre secondo l’Istat,  nel 12% delle scuole italiane nessun insegnante  ha frequentato un corso specifico per l’utilizzo appropriato delle tecnologie a supporto della didattica, il resto ha partecipato a stento a un corso. Una emergenza grave che aspetta di essere affrontata con risposte vere.

 

   Nuccio Condorelli   

 

 

 

   pubblicato sul quotidiano “La Sicilia” Martedi 18 Agosto 2020

 

 

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